L'effetto della crioterapia

L'utilitá delle basse temperature (raggiunte attraverso applicazioni di neve, ghiaccio o acqua ghiacciata alla parte contusa) in medicina era giá nota nell'antico Egitto ed é documentata negli scritti di Ippocrate. La crioterapia moderna si basa sui principi identificati nel 1978 dal giapponese T. Yamauchi, cui si deve la prima camera del freddo per il trattamento dell'artrite reumatoide.

L'idea, ripresa in Germania per la terapia di altre patologie infiammatorie croniche, porta la medicina moderna all'impiego della crioterapia nel trattamento e prevenzione di patologie muscoloscheletriche, dermatologiche, gastroenteriche e nervose.

La crioterapia localizzata (applicazione di basse temperature in specifici distretti corporei) ha effetti:

  • Analgesico attraverso il rallentamento della conduzione nervosa delle fibre nocicettive che inibisce la trasmissione di neurotrasmettitori algici a livello del corno dorsale del midollo spinale
  • Miorilassante la diminuzione di input da parte delle fibre nervose sensoriali porta a miorilassamento e risoluzione del crampo aumentando l'effetto analgesico nell'area trattata
  • Emodinamico grazie alla vasocostrizione indotta dall'abbassamento della temperatura
  • Metabolico riducendo l'entitá del danno ischemico dovuto a ipossia

Di largo impiego in medicina sportiva, gli effetti della crioterapia sono funzione di intensità del freddo, durata, frequenza e modalità di applicazione. Nel cavallo atleta l'applicazione del freddo é di riconosciuto impiego nella terapia di lesioni muscoloscheletriche.

  • Acute la vasocostrizione indotta riduce il richiamo e l'extravasazione dei mediatori dell'infiammazione diminuendo la flogosi
  • Croniche l'alternarsi di caldo/freddo accelera i processi riparativi e la guarigione tissutale

e come coadiuvante nei primi step della riabilitazione: l'applicazione di freddo localizzato nell'immediato post-esercizio limita efficacemente dolore e indolenzimento della parte.

La crioterapia si é dimostrata inoltre benefica nel trattamento e nella prevenzione della laminite, soprattutto su base endocrina ed endotossica. Le sessioni di crioterapia dovrebbero durare al massimo 20 minuti (dopo i quali si cominciano ad osservare fenomeni vasodilatatori) con l'obiettivo di raggiungere una temperatura della parte compresa fra i 10 e i 15 gradi Celsius. I metodi impiegati per raggiungere questo effetto vanno dalle poco efficaci docce gelate all'immersione della parte in acqua ghiacciata, applicazione di ice packs o stinchiere ghiacciate o l'acquisto di appositi apparecchi studiati allo scopo.

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